Topcorsi.it trova il corso adatto a te

Warning: in_array() expects parameter 2 to be array, null given in /var/www/html/components/com_community/views/tcview.php on line 346

MASTER SULLA LEGALITÀ NEGLI APPALTI PUBBLICI Roma

MASTER SULLA LEGALITÀ NEGLI APPALTI PUBBLICI
Cerca corsi simili a questo
Tipologia
Corso di formazione professionale
Modalità
In aula/di presenza
Non hai trovato
il corso
che cercavi?
Ricevi nuovi
corsi via email
Trova
corsi
Luogo di svolgimento

Roma

1.200 € + IVA
Richiedi informazioni
Richiedi informazioni
Vedi telefono
Vedi telefono
Codice M237B
Tipologia Corso di formazione professionale
Luogo di svolgimento Roma
Durata 6 Giorni
Modalità In aula/di presenza
Fascia oraria Mattino
Prepara per La legalità negli appalti pubblici è una delle priorità ineludibili del Sistema Paese specie nella fase storica attuale; per garantirla la legge anticorruzione (190/12) ha affrontato il tema con spirito innovativo rispetto al passato, puntando molto anche sulla prevenzione in luogo del semplice approccio in termini puramente repressivi.

Peraltro, affinché tale nuovo approccio possa avere effettivamente seguito occorre che tutti gli adempimenti necessari siano correttamente posti in essere; dai piani di prevenzione alla pubblicità alla formazione del personale. D'altro canto, laddove nonostante le cautele emergano fatti penalmente rilevanti il sistema prevede una serie di conseguenze sia sul piano interno alla P.A. sia sul fronte contrattuale, mediante il recesso dai contratti in corso. Situazione questa molto simile a quella che si registra sul versante dell'antimafia, dove peraltro il relativo il contesto dal 2011 è regolato da apposito Codice, di recente ulteriormente aggiornato (d.l.vo 153/14).

Tra antimafia ed anticorruzione si riscontrano, peraltro, analogie sempre maggiori in termini di strumenti di intervento e cautele di sistema, oltre ad un'accentuata convergenza normativa: basti pensare a quanto previsto, da ultimo, dall'art. 32, comma 10, del d.l. 90/14 sul commissariamento della commesse e che, storicamente, le c.d. white list trovano regola nella legge anticorruzione.

Il master intende quindi analizzare il tema della legalità in un'ottica generale e onnicomprensiva, affrontando problemi e relative connessioni sul piano giuridico e sostanziale: dai c.d. protocolli di legalità ai subappalti; dalla tracciabilità dei flussi finanziari alle regole contenute anche nelle nuove direttive comunitarie sui contratti pubblici e le concessioni in via di recepimento.
Docenti Avv. Angelita CARUOCCIOLO Avvocato amministrativista in Roma e Napoli Dott.ssa Anna CORRADO Magistrato TAR Campania Avv. Stefano de MARINIS Avvocato amministrativista in Roma. Esperto in materia di contrattualistica pubblica
Rilascia Attestato di frequenza con profitto
Programma
1. Genesi e ambito applicativo della l. 190/12: le ragioni dell'intervento e le prospettive di modifica. Anticorruzione e contratti pubblici. Le innovazioni di cui al d.l. 90/14 e la soppressione dell'AVCP. L'ANAC, il ruolo del Presidente. Le competenze facenti capo in passato all'Avcp: la delibera n. 102/2014, principio di continuità e limiti. Il coordinamento tra legislazione anticorruzione e le diverse fonti interferenti: legislazione sulla trasparenza, codice dei contratti pubblici e codice della legislazione antimafia alla luce del 2° correttivo correttivo (d.l.vo 153/14). Le nuove figure di reato e le relative sanzioni. Norme in tema di legalità nella disciplina comunitaria. Il recepimento delle Direttive in materia di contratti pubblici e concessioni (n. 23, 24 e 25 del 26/2/2014): prescrizioni sul conflitto di interessi. I riflessi sull'esecuzione dei contratti pubblici.

2. Le misure anticorruzione, alla luce della l. 190/12 e dei decreti attuativi. Il ruolo delle intese del comma 60. Il responsabile della prevenzione della corruzione secondo la circolare della PCM n. 1/2013. Il Piano triennale di prevenzione della corruzione: procedura di approvazione e contenuto, alla luce del Piano nazionale Anticorruzione (delibera Civit 72/2013). Il ruolo della dirigenza nella prevenzione della corruzione. Le nuove linee guida ANAC sull'applicazione della disciplina anticorruzione alle società pubbliche e agli enti di diritto privato in controllo pubblico.

La trasparenza dell’attività amministrativa come accessibilità totale e l’accesso civico in base al d.l.vo 33/13, della circolare della PCM n. 2/2013 e delle nuove linee guida del Garante per la Privacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/2014). La trasparenza dell’attività amministrativa come misura di prevenzione della corruzione: rapporti tra il responsabile della prevenzione della corruzione ed il responsabile della trasparenza e tra questi ed responsabile unico del procedimento.

Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC 144/2014). Assolvimento obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/2014). La disciplina anticorruzione e i soggetti di diritto privato in controllo pubblico.

Funzione, struttura e contenuto dei siti web della pubblica amministrazione: la sezione “Amministrazione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica, la pubblicità legale e l’albo pretorio on line. Il quadro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13.

La trasparenza dell’attività amministrativa e la pubblicità legale in materia di appalti pubblici. La trasparenza dell’attività amministrativa per sovvenzioni, contributi e ausili finanziari pubblici e i pagamenti di importo superiore a mille euro. Rapporti tra trasparenza e diritto alla riservatezza.

Il potere sanzionatorio dell’ANAC.

Il rispetto dei tempi del procedimento amministrativo, tra efficienza della pubblica della amministrazione e prevenzione della corruzione. L’indennizzo da ritardo.

I codici di comportamento dei dipendenti pubblici alla luce del d.P.R. 62/13 e delle linee guida della CIVIT (ora ANAC): deliberazione 75/2013.

La disciplina in materia di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e di vertice e il d.l.vo 39/13.

Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione del personale: il ruolo della formazione e della rotazione del personale. Le scelte per l'assegnazione agli uffici e la formazione delle commissioni. I divieti e le autorizzazioni in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti. La disciplina del conflitto d’interessi e degli obblighi di astensione.

Gli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Cenni alle diverse forme di responsabilità del pubblico dipendente. La disciplina del danno all’immagine della P.A.

3. Redazione ed aggiornamento dei PTPC. Le modalità dell’attività preliminare all’aggiornamento e/o alla redazione tardiva: predisposizione delle schede-intervista ai fini della ricognizione delle attività. La perimetrazione delle macroaree di indagine sfuggite alla prima mappatura. Il metodo di intervista e di compilazione della scheda ricognitiva ai fini integrativi del Piano. Come riconoscere i settori a rischio ulteriori: classificazione e attribuzione dei valori di rischio ai singoli processi e attività. Le unità responsabili dell’azione amministrativa. La filiera delle competenze e delle responsabilità. Come predisporre le schede di attribuzione per la delineazione delle ccdd. “best practice” per i processi “a rischio”. L’aggiornamento e/o redazione del piano anticorruzione in attuazione delle disposizioni sulla trasparenza. Ulteriore selezione dei dati da pubblicare in relazione ai procedimenti e ai processi, agli atti politici e a quelli di gestione. Come costruire e/o implementare la sezione “Amministrazione trasparente” secondo l’allegato A al T.U. trasparenza alla luce delle omissioni precedenti. La gestione del sito web: le diverse sezioni e i collegamenti obbligatori con i siti degli enti e società vigilati, controllati, finanziati o regolati. Le conseguenze della mancata redazione del Piano entro il 31/1/2014. Distinzione tra amministrazioni che hanno redatto il Piano entro il 31/3/13 e quelle che l’hanno redatto entro il 31/1/14. Codice di comportamento e Programma della trasparenza: le incidenze date dagli adempimenti relativi. Come approvare il Piano da parte dell'organo politico. L’attività dell’Autorità Nazionale per l’AntiCorruzione (ANAC) quale stimolo per la prevenzione della corruzione. Il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders (portatori di interessi). Le indicazioni contenute nel Piano nazionale, nelle circolari di Funzione pubblica e nei siti di Civit (oggi, ANAC) e Funzione pubblica. Il coordinamento obbligatorio tra il sistema recato dalle norme anticorruzione e quelle recate dal d.l.vo 231/01 negli enti e società vigilate: i modelli e sistemi organizzativi.

Le peculiarità relative a enti pubblici economici e a società partecipate. Le responsabilità dei Responsabili dell’anticorruzione estesa anche alle società vigilate. Rapporti tra Piano nazionale e Piani triennali. Rapporti tra Piano nazionale e altri Piani (della trasparenza, della performance, ecc.). Le singole competenze del Responsabile anticorruzione nello svolgimento dell’ordinaria azione amministrativa: la vigilanza. Come gestire la segnalazione di un’ipotesi di violazione alle disposizioni del PNA e del PTPC. La individuazione del soggetto violatore. La tutela del dipendente che segnala gli illeciti. L’indagine interna. Gli elementi portati dall’indagine e la relativa valutazione. Il doveroso rilievo delle prove e degli elementi a discarico. La comunicazione agli organi competenti. La comunicazione all’UPD: l’attivazione delle procedure disciplinari ai sensi del d.l.vo 150/09. Indicazioni operative su come adempiere agli obblighi fissati dalla legge anticorruzione. I rimedi: indicazione degli strumenti di controllo costante dello sviluppo dei processi e individuazione delle procedure per prevenire e snidare i fenomeni corruttivi e perimetrazione dei livelli di competenza e di responsabilità nell’attuazione del Piano.

Il legame con il Piano della formazione: formazione sull’etica e deontologia, formazione professionale mirata per le attività a maggiore rischio. La rotazione dei dipendenti: come operarla. Il controllo sul rispetto delle norme comportamentali: definizione nel Codice di deontologia generale (d.P.R. 63/13) e locale. La responsabilità da accesso e da divulgazione di dati. Il ruolo del Responsabile della prevenzione alla corruzione e del Responsabile unico della trasparenza. La responsabilità: disciplinare, amministrativa, civile e penale di coloro che sono coinvolti nell’attività preventiva della corruzione. Le ipotesi di responsabilità penale per divulgazione del segreto d’ufficio. Le sanzioni.

4. Reati in presenza del piano del piano anticorruzione: responsabilità. Effetti dell'accertamento dei reati sui contratti in corso: le nuove fattispecie inserite dalla l. 190/12 nell'art. 135 del Codice dei contratti pubblici. Risoluzione del contratto come obbligo o facoltà. L'ipotesi di cui all'art. 32 del d.l. 90/14: l'intervento del Prefetto ed il commissariamento della commessa. L'estensione del commissariamento alla disciplina antimafia. Rapporto tra risoluzione e commissariamento nella giurisprudenza amministrativa. I protocolli di legalità come strumento di integrazione negoziale della disciplina vigente: obbligo di sottoscrizione dei protocolli per la partecipazione alle gare. Obblighi di denuncia e clausole di trasparenza. Sanzioni in caso di violazione degli obblighi aggiuntivi assunti: l'incameramento della cauzione provvisoria.

5. Anticorruzione ed antimafia. Il codice delle leggi antimafia alla luce del 2°decreto correttivo. Presupposti e ragioni storiche della disciplina: le nozioni di impresa e spendita di danaro pubblico. L'attività interpretativa del Ministero degli Interni ed i protocolli con l'ANAC. La documentazione antimafia: comunicazioni ed informazioni, interdittive e liberatorie. Le soglie di importo e il residuo ambito del c.d. regime libero. Soggetti legittimati alla richiesta ed al rilascio della documentazione: sistema SI.CE.ANT. e operatività della Banca Dati unica della Documentazione Antimafia di cui al d.P.C.M. 193/14. Rapporto con la Banca Dati nazionale sui contratti pubblici.

Lavorazioni a rischio di infiltrazione. Le white list nell'esecuzione dei contratti pubblici; obbligo di utilizzo delle imprese iscritte e regime transitorio di sufficienza della domanda ex art. 29 del d.l. 90/14. Rapporto con il regime dei sub contratti in genere. White list e Banca dati Unica della documentazione antimafia. Applicazione della disciplina antimafia in gara e per la stipula e l'esecuzione dei contratti: differenze; l’ambito dei “soggetti sensibili” da assoggettare a verifica. Le imprese estere. Contratti eseguiti in Italia ma regolati dal diritto estero. Tempi per la verifica/acquisizione della documentazione antimafia: regime unificato ai sensi del d.l.vo 153/14. Autocertificazione ed urgenza. Termini temporali di validità. L'utilizzo delle verifiche per più procedimenti: obbligo di aggiornamento dei relativi dati.

L’art. 118 del Codice ed il ruolo del Responsabile del procedimento; richiesta di autorizzazione ed inoltro della documentazione da parte dell’interessato; condizioni per il rilascio; obbligo di produrre il contratto di subappalto; qualificazione tecnica e finanziaria del subappaltatore; altri presupposti per il rilascio dell’autorizzazione. La tempistica: il decorso dei termini e la formazione del silenzio-assenso. La disciplina dei subappalti e cottimi di importo inferiore a 100.000 euro. Divieto di subappalto “a cascata” ed eccezioni. Casi dove è sufficiente la semplice comunicazione. Forniture e servizi non configurabili come subappalti. Il prezzo del subappalto ed il pagamento dei subappaltatori: pagamento diretto e relative cautele. L’obbligo di remunerare per intero la sicurezza. La specificità dei lavori: antimafia e attestazioni SOA. La responsabilità solidale dell’appaltatore principale per l’adempimento delle obbligazioni del subappaltatore verso i dipendenti. La responsabilità del subappaltatore per l’adempimento delle proprie prestazioni e decorrenza del regime di garanzia. Subappalto e avvalimento.

6. La tracciabilità dei flussi finanziari (l. 136/2010 e d.l. 187/10) come strumento di lotta alla criminalità organizzata Premessa sulle modalità di pagamento nei contratti pubblici. Le fonti che regolamentano i pagamenti. Le clausole del contratto in tema di pagamenti. Il ritardo nei pagamenti. La direttiva comunitaria 2000/35 e il d.l.vo 231/02. La direttiva comunitaria 2011/7 e il nuovo testo nazionale di recepimento (d.l.vo 192/12). La nuova tempistica imposta dalla UE. I crediti nei confronti della P.A. e la possibilità di compensare con essi i debiti previdenziali: l’interpretazione della giurisprudenza della disciplina in tema di spending review. Misure organizzative e funzionali atte a velocizzare i pagamenti nella Pubblica Amministrazione (ai sensi dell'art. 9 d.l. 78/09 convertito in l. 102/09), la responsabilità amministrativa e disciplinare. L’art. 3 del T.U. “Trasparenza” e gli obblighi di pubblicazione concernenti i tempi di pagamento dell’amministrazione.

La l. 136/2010: la filiera delle imprese coinvolte; i “soggetti” a qualsiasi titolo interessati; le amministrazioni aggiudicatrici; le novità e disposizioni interpretative dell’art. 3 della l. 136/2010. Ambito oggettivo della disciplina. Appalti pubblici, subappalti, appalti esclusi, contratti diversi dagli appalti, concessioni. Pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi. Pagamenti a favore di gestori e fornitori di pubblici esercizi. Decorrenza delle disposizioni. Il d.l. 187/2010 e la legge di conversione 217/2010. Il regime transitorio indicato dal Governo. I contratti con i fornitori pubblici stipulati prima e dopo l’entrata in vigore (7/9/2010). Il chiarimento interpretativo del Ministero dell’interno.

La tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai contratti pubblici già in essere previste da speciali disposizioni di legge. Ambito di applicazione. La determinazione dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici n. 4 del 7/7/11 che ha sostituito le nn. 8 e 10/2010. La circolare del Ministero dello Sviluppo economico del 23/1/2013 sull’estensione o meno della Dir. 7/2011 ai lavori pubblici. La legge anticorruzione: gli adempimenti in tema di pagamenti. La pubblicità dell’importo delle somme liquidate. La compatibilità con l’obbligo dei ccd. dati aperti e loro riutilizzo.

Dove e quando
MASTER SULLA LEGALITÀ NEGLI APPALTI PUBBLICI
home-icon Roma (RM) - via Palestro24
calendar-icon
Per le date contattare il centro
calendar-icon
Per le date contattare il centro

Iscrizioni chiuse
Iscrizioni aperte
Non hai trovato il corso che cercavi?