Note sulle iscrizioniPer l’adesione al seminario è necessario l'invio della scheda di iscrizione a mezzo fax al 06.49384866 o 06.44704462, o anche online sul sito www.ceida.com, entro 4 giorni dalla data d'inizio. Per altre informazioni contattare segreteria corsi 06.492531
Fascia orariaMattino
Prepara perFormazione e aggiornamento dei dirigenti e funzionari preposti e del personale addetto e di chiunque intenda conseguire una formazione specialistica in materia.
Note sul pagamentoLa quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici, e comprende il materiale didattico e il coffee break.
DocentiIng. Giuseppe MININNI - Dott.ssa Tullia PASSERINI - Avv. Maurizio PERNICE - Dott.ssa Giulia SAGNOTTI
Requisiti di scolaritàDiploma di scuola secondaria di secondo grado, Laurea
PROGRAMMA
Il sistema normativo. La disciplina generale della gestione dei rifiuti: il d.l.vo 152/06, Parte IV, integrato e modificato dal d.l.vo 3/12/2010, n. 205 che ha attuato la direttiva 2008/98/CE. Finalità: a) prevenzione e riduzione degli impatti negativi della produzione e gestione dei rifiuti; b) riduzione degli impatti complessivi dell’uso delle risorse e uso delle risorse più efficace e razionale. Principi: Precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità, responsabilizzazione, cooperazione, “chi inquina paga”. Il programma nazionale di Prevenzione (art. 180, cc. 1 bis del d.l.vo 152/2006 e art. 1, c. 3-bis del d.l. 25/1/2012 n. 2). Responsabilità per la corretta gestione dei rifiuti: gestione in sicurezza (art. 177, c. 4, del d.l.vo 152/06). Responsabilità estesa del produttore. Obblighi e oneri delle Pubbliche Amministrazioni. Criteri generali e priorità della gestione dei rifiuti. Campo di applicazione. a) ambito oggettivo. Rifiuto non rifiuto: rifiuto, sottoprodotto, cessazione della qualificazione di rifiuto. Regolamento (UE) 333/2011/UE che disciplina quando alcuni rottami metallici cessano di essere rifiuti. Altri provvedimenti all’esame della Commissione UE sulla cessazione della qualifica di rifiuto. La nuova disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo (art. 49 del d.l. 1/12 e il relativo d.m. di attuazione 10/8/12, n. 161; d.l. 69/13 conv. in l. 98/13) e delle “matrici da riporto” (art. 3, c. 1, 2 e 3, del d.l. 2/12). I materiali provenienti da attività di dragaggio, in particolare la nuova disciplina della gestione dei materiali provenienti da dragaggi effettuati in siti contaminati d’interesse nazionale (art. 48 del d.l. 1/12). Classificazione dei rifiuti e criteri di attribuzione del codice. Rifiuti speciali, urbani, pericolosi e non pericolosi. Le novità introdotte dall’art. 3, comma 6, del d.l. 2/12. Regimi speciali di gestione di particolari tipologie di rifiuti: in particolare le acque di scarico e di vegetazione. I rifiuti e gli effluenti zootecnici. Gli scarti animali non destinati al consumo umano (Reg. UE 142/2011). Gli orientamenti più recenti della giurisprudenza della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione.
La nuova classificazione delle operazioni di gestione dei rifiuti. Preparazione per il riutilizzo, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento. Incenerimento smaltimento e incenerimento recupero energetico. In particolare, il recupero energetico dei rifiuti urbani indifferenziati. Il deposito di rifiuti: temporaneo, provvisorio e permanente. Il deposito temporaneo: deposito nel luogo di produzione e deposito preliminare alla raccolta. Condizioni di esclusione del deposito temporaneo dal regime di gestione dei rifiuti. Le altre attività di gestione dei rifiuti: i nuovi concetti di preparazione per il riutilizzo e riutilizzo; il recupero; lo smaltimento e l’intermediazione. La raccolta: la raccolta differenziata. Le isole ecologiche e le aree ecologiche attrezzate: regime giuridico di autorizzazione. I centri di raccolta. Le campagne di raccolta di flussi omogenei di rifiuti. Criteri di distinzione tra attività di raccolta e deposito di rifiuti. La microraccolta e le stazioni di trasferenza. Il trasporto di rifiuti.
La tracciabilità dei rifiuti. L’attivazione del SISTRI con decreto del ministro dell’Ambiente dal 1/10/2013 per i produttori di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti e per gli enti e le imprese che gestiscono tali rifiuti, e per le altre imprese dal 3/3/14; le norme introdotte dall’art. 11 del d.l. 101/13, conv. in l. 125/13. La disciplina delle modalità di applicazione del SISTRI introdotta dal d.m. 24/4/14. La reintroduzione del MUD con d.P.C.M. 20/12/2012. Le ordinanze contingibili e urgenti.
Ambito soggettivo di applicazione: produttore “iniziale”, “nuovo” produttore e detentore. Problemi applicativi. Adempimenti, obblighi e responsabilità dei produttori, dei detentori e degli altri soggetti destinatari delle norme sulla gestione dei rifiuti. La responsabilità soggettiva del titolare dell’azienda e del titolare del terreno. La delega di funzioni. Gli adempimenti informatici o su supporto cartaceo per la tracciabilità dei rifiuti (formulari, registri e comunicazioni al Catasto). Adempimenti ed obblighi per il controllo delle spedizioni transfrontaliere. I divieti: di abbandono e deposito incontrollato; di miscelazione e diluizione.
La gestione dei rifiuti urbani: i piani regionali di gestione e di prevenzione, gli obiettivi di prevenzione e riciclaggio. Decisone della Commissione UE del 18/11/2011 sulle regole e modalità di calcolo degli obiettivi di riciclaggio. La privativa comunale, gli ATO, le forme ed i modi di cooperazione tra gli enti locali appartenenti all’ATO, l’affidamento del servizio, e le gestioni esistenti, la raccolta differenziata e la tariffa. La nuova Tari.
Le norme in materia di concorrenza nei servizi pubblici locali introdotte dall’art. 26 del d.l. 1/2012. L’istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (art. 14 d.l. 201/11 convertito in l. 214/11 e art. 19 del d.l. 83/12). La gestione dei rifiuti speciali: piani regionali, oneri e responsabilità dei produttori e detentori. Le semplificazioni in materia di gestione di rifiuti speciali introdotte dall’art. 40 comma 8, del d.l. 201/11.
Gestione di particolari flussi omogenei di rifiuti. I rifiuti di imballaggio: le novità introdotte dall’art. 26 d.l. 1/12 per favorire la concorrenza e la raccolta in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggi. I rifiuti sanitari. I rifiuti elettrici ed elettronici (d.l.vo 151/05). I veicoli a motore. Le batterie esauste. Gli oli minerali esausti, gli oli e grassi, animali e vegetali, esausti. I rifiuti da navi. I rifiuti di beni di polietilene.
Le diverse forme e modalità di prevenzione e controllo sulla gestione dei rifiuti. Le procedure amministrative ordinarie e semplificate di autorizzazione. Le procedure semplificate di recupero dei rifiuti non pericolosi (d.m. 5/2/98 modificato dal d.m. 5/4/06 n. 186), dei rifiuti pericolosi (d.m. 161/02) e dei rifiuti pericolosi da navi (d.m. 269/05). L’autorizzazione integrata ambientale. La valutazione d’impatto ambientale e la valutazione di impatto ambientale strategica: cenni e rinvio. L’autorizzazione unica ambientale per le imprese non soggette ad AIA.
Le diverse forme illecite di gestione dei rifiuti: deposito temporaneo illegale, deposito incontrollato e abbandono di rifiuti, stoccaggio non autorizzato e discarica abusiva, traffico illecito di rifiuti. Il sistema sanzionatorio generale illeciti amministrativi e penali. Il nuovo reato di combustione illecita di rifiuti introdotto dall’art. 3 del d.l. 136/13, conv. in l. 6/14. La responsabilità delle persone giuridiche per reati ambientali in materia di gestione dei rifiuti (art. 2 del d.l.vo 121/11 che ha inserito l’articolo 25-undecies nel d.l.vo 231/01).
Aspetti tecnici della gestione dei rifiuti. Caratterizzazione e classificazione dei rifiuti, la normativa tecnica fondamentale degli impianti di recupero e smaltimento: impianti di compostaggio e caratteristiche del compost per l’utilizzazione agronomica (delibera Comitato Interministeriale 27/7/84, d.l.vo 75/2010, d.m. 10/7/13), impianti per il recupero del Cdr (d.m. 5/2/98 e s.m.i.), applicazione della formula per il calcolo dell'efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alla condizioni climatiche (d.m. 7/8/13), la disciplina su CSS (d.m. 14/2/13, n. 22), la disciplina su terre e rocce da scavo (l. 28/12, d.m. 10/8/12, n. 161, leggi 97 e 98/2013).
Il recupero dei rifiuti non pericolosi in procedura semplificata (d.m. 5/2/98 e d.m. 5/4/06, n. 186).
Il recepimento della Direttiva 2000/76 in materia di incenerimento dei rifiuti (d.l.vo 133/05): ambito di applicazione, la nozione di coincenerimento, valori limite di emissione nell’atmosfera, scarico delle acque reflue derivanti dalla depurazione degli effluenti gassosi, valutazione delle emissioni in atmosfera, norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento.
Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti ( d.l.vo 36/03): finalità, campo d’applicazione ed esclusioni, il regime sanzionatorio, criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica, piani di gestione operativa, di ripristino ambientale, di gestione post-operativa, di sorveglianza e controllo, e piano finanziario. Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica (d.m. 27/9/2010): criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, test dell’eluato.
La produzione dei rifiuti urbani e speciali in Italia. Dati sulla raccolta differenziata in Italia. I rifiuti d’imballaggio. La gestione dei rifiuti speciali. Cicli integrati di trattamento dei rifiuti urbani (schemi dei processi). Il processo di compostaggio. Il processo di produzione di CDR. Il processo d’incenerimento. Biodegradazione dei rifiuti in discarica: produzione di percolato e di biogas.
Dove e quando
Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi