Note sulle iscrizioniiscrizioni in ordine di arrivo, limite 20 posti
Requisiti Il corso è rivolto a tutti coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche sui trattamenti sanitari obbligatori e volontari.
Al termine del percorso formativo sarà rilasciato attestato di frequenza e n.10 crediti ECM per le professioni sanitarie
Fascia orariaPomeriggio
Rivolto ail corso è aperto a tutti.
Le professioni sanitarie che riceveranno i crediti sono: Tecnico educazione e riabilitazione psichiatrica e Psicosociale, Psicologo, Medico chirurgo, Infermiere, pediatrico Infermiere, Educatore professionale
Prepara perAcquisizione competenze tecnico-professionali:documentazione clinica. Percorsi clinico - assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura.
Acquisizione competenze di processo:consenso al trattamento, trattamenti volontari e obbligatori. il TSO. Legislazione e modalità di esecuzione. Evoluzione della psichiatria dal 1978 ad oggi.
Note sul pagamentoPersonale non sanitario € 40, universitari 50%
Alunni per classe20
Numero posti20
DocentiDott. Carlo Romano
Requisiti di scolaritàNessuno, Obbligo scolastico assolto, Diploma di scuola secondaria di secondo grado, Laurea, Scuola media, Diploma professionale, Qualifica professionale
Obbligo di frequenzaSi
Corso di formazione continua individualeSi
RilasciaAttestato di frequenza con profitto, Attestato di frequenza
Certificato/attestatoCrediti ECM, attestato di Frequenza
Primo modulo: consenso al trattamento, trattamenti volontari e obbligatori L'articolo 32 della Costituzione italiana, oltre a sancire il diritto alla salute come un diritto fondamentale dell'individuo, sottolinea il fatto che nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario. Intorno a questo dettato costituzionale si è sviluppato il dibattito che ha portato all'evoluzione del concetto di trattamento psichiatrico in Italia. Il trattamento psichiatrico negli Ospedali psichiatrici (ex manicomi) non era una cura ma un provvedimento di Polizia, in cui il paziente veniva internato in una struttura, automaticamente interdetto. Non era prevista dimissione se non per iniziativa del Direttore del manicomio. Il tutto era regolato da un Regio Decreto del 1904, rimasto inalterato nelle sue linee essenziali fino al 1978, che dettava come criteri per l'internamento essenzialmente quelli della pericolosità sociale. Era sufficiente anche la firma di un unico medico, non necessariamente di struttura pubblica. Il superamento degli ospedali psichiatrici si è quindi incentrato principalmente, e non casualmente sul mutamento del paradigma del ricovero, da obbligatorio a volontario, da provvedimento di polizia a sanitario. Questo ha portato a latere all'enorme sviluppo del dibattito sul consenso al trattamento sanitario in genere, requisito divenuto ormai indispensabile: il trattamento sanitario ha sì un valore in sè in quanto mirato al bene dell'individuo che ne usufruisce, ma è legittimato solo dal consenso di quell'individuo, tranne nel caso di vizi insanabili del consenso stesso. Secondo modulo: Il TSO. Legislazione e modalità di esecuzione, Evoluzione della psichiatria dal 1978 ad oggi L'applicazione definitiva del dettato costituzionale ha avuto luogo solo nel 1978 con la legge 180, subito incorporata nella Legge 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Solo la possibilità di effettuare trattamenti sanitari volontari, di regola territoriali, ha portato all'enorme sviluppo della psichiatria contemporanea fuori dalle mura del manicomio. E' rimasta la possibilità del trattamento sanitario obbligatorio in pochissimi casi, attentamente selezionati secondo requisiti di Legge essenzialmente sanitari, che non fanno cenno alla pericolosità sociale. Anche questi casi prevedono una serie di garanzie individuali per chi è sottoposto al trattamento, dalla doppia firma del medico all'emissione del provvedimento da parte del Sindaco in quanto massima autorità sanitaria del territorio,alla possibilità di ricorso al Giudice Tutelare, procedura che va rispettata pena la non validità.