Note sulle iscrizioniPer l’adesione al seminario è necessario l'invio della scheda di iscrizione a mezzo fax al 06.49384866 o 06.44704462, o anche online sul sito www.ceida.com, entro 4 giorni dalla data d'inizio. Per altre informazioni contattare segreteria corsi 06.492531
Requisiti STRUMENTAZIONE INFORMATICA RICHIESTA per la modalità in videoconferenza: La videoconferenza per funzionare correttamente necessita di un PC, di cuffie, di eventuali webcam e microfono in caso di utilizzo interattivo video/audio, e di una connessione internet con i seguenti parametri minimi: download 128 KB/s ed upload 64KB/s; le apparecchiature utilizzate devono essere omologate con gli standard europei.
Fascia orariaTutto il giorno
Note sul pagamentoLa quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici, e comprende il materiale didattico e il coffee break.
DocentiAvv. Angelita CARUOCCIOLO - Avvocato amministrativista in Roma e Napoli
Requisiti di scolaritàDiploma di scuola secondaria di secondo grado, Laurea
PROGRAMMA
Il nuovo contenuto dell’espressione “cattiva amministrazione” recata dalla legge anticorruzione. La legge anticorruzione e la redazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: la delega. Le disposizioni della legge anticorruzione che incidono direttamente sulla responsabilità disciplinare dei dipendenti e dei dirigenti.
Relazione tra il comportamento dei dipendenti pubblici e il T.U. trasparenza. Il d.P.R. 62/13: differenze con il d.m. del 2000.
Ambito soggettivo di applicazione: la peculiarità delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome. I parametri per i ccdd. “limiti minimi” del comportamento. L’esigenza di redigere i codici da parte delle singole amministrazioni. Tecniche redazionali e compatibilità con il d.P.R.
L’ambito oggettivo: estensione dei doveri ai collaboratori e agli affidatari di attività. La natura del d.P.R. 62/13: eterointegrazione dei contratti individuali di lavoro in corso e l’obbligo di sottoscrizione per i nuovi contratti. La formazione in tema di etica e deontologia. La prevenzione della corruzione attraverso l’individuazione dei dipendenti soggetti agli obblighi e la indicazione dei ccdd. comportamenti virtuosi da assumere.
Conseguenze per i dirigenti e i dipendenti in caso di violazione delle norme. Le responsabilità comportamentali in relazione agli obblighi di trasparenza di cui al d.l.vo 33/13.
Le specifiche previsioni del Codice di comportamento. Obblighi i tema di procedimento e procedure amministrative. Rapporti tra Responsabile del procedimento e Dirigente. Le informazioni ai cittadini interessati a singoli procedimenti. Il comportamento del dipendente con l’amministrazione datoriale, con il pubblico e rapporti nell’ambito delle attività negoziali e contrattuali. Il Codice di comportamento e i dirigenti. La responsabilità dirigenziale e amministrativa. Le nuove forme di responsabilità disciplinare dei dirigenti: sanzioni specifiche.
Come redigere i Codici di comportamento delle Amministrazioni: obbligo e termini di adozione e di aggiornamento. Le linee-guida di CIVIT (ora A.N.AC). Le attività preliminari ed organizzative e le competenza e responsabilità per la redazione. Analisi dei diversi ambiti di applicazione (amministrazioni centrali, enti locali, amministrazioni sanitarie, enti pubblici non economici ed economici. L’applicazione del d.P.R. 62/13 a soggetti diversi da quelli pubblici
Le diverse sezioni del testo del Codice: settori principali e settori secondari. Le disposizioni da inserire necessariamente. Gli allegati e modulistica indispensabile. La serie di adempimenti per la definizione dei Codici (adozione, approvazione, pubblicazione, obbligo di conoscenza, sottoscrizione per presa visione). Estensione ai dipendenti e ai soggetti esterni (collaboratori, appaltatori, consulenti, società controllate, regolate, vigilate, finanziate). La formazione sui temi dell’etica e della legalità
La sezione “Codice di comportamento” nel Piano triennale di prevenzione della corruzione. Responsabilità per mancata redazione del Codice e conseguenze civilistiche (anche con riferimento al rapporto di lavoro dei dipendenti), di tipo amministrativo (disciplinare e contabile) nonché nei rapporti con i terzi che vengono in contatto con l’ente.
Il (nuovo) conflitto di interessi. La nuova versione dell’art. 6-bis della l. 241/90 e i nuovi doveri del responsabile del procedimento. I nuovi doveri del RUP in tema di appalti. Gli obblighi di astensione individuati nella legge anticorruzione. Le disposizioni del d.P.R. 62/13 e il conflitto di interessi: nuove metodologie di prevenzione (dichiarazione preventiva, in corso di procedimento, posizione del dipendente e collegamento al conflitto che coinvolge i parenti ed i conviventi modalità di comunicazione al dirigente, conseguenze della mancata dichiarazione di conflitto sulla legittimità del procedimento, decisioni del dirigente sulla dichiarazione di astensione, accesso alle dichiarazioni di astensione, conflitto di interessi e rapporto con sovraordinati gerarchici e organi di indirizzo politico dell’ente).
Come gestire il conflitto di interessi reale e potenziale. Cosa si intende per conflitto di interessi potenziale: la dichiarazione al momento dell’attribuzione all’ufficio, la dichiarazione in occasione dell’avvio del procedimento e dichiarazione infraprocedimentale.
Predisposizione della modulistica per la dichiarazione del dipendente, per la dichiarazione del dirigente e per la composizione del conflitto. Controlli interni e inversione dell’onere della prova in caso di affioramento del conflitto reale e potenziale.
Conseguenze della mancata emersione del conflitto sul provvedimento adottato e sul dipendente che non lo ha segnalato. Responsabilità del dirigente che non ha predisposto i modelli di dichiarazione. Responsabilità del dirigente per mancato controllo.
Dove e quando
Come redigere i codici di comportamento dei dipendenti pubblici